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Natale Romano la scoperta di Spelacchio


Stasera vi portiamo a Roma!

Che ci volete fare, quando uno vive a 60km dalla città più bella del mondo, non può non andarci un giorno sì e l’altro pure!

Il Natale si sa, è il periodo in cui tutte le città si vestono a festa, luci e alberi ad ogni angolo, canzoncine sulle renne risuonano dai negozi con le porte aperte.

Ma Roma è speciale. Roma è meravigliosa in ogni stagione dell’anno. A Natale un po’ di più.

Il 25 dicembre, dopo aver trascorso abbastanza tempo con i parenti da poter giustificare una fuga, siamo appunto scappati nella capitale.

L’idea era dare un’occhiata al tanto chiacchierato albero di Piazza Venezia, il povero “Spelacchio” e ai famosi mercatini di Piazza Navona.

Trovato un comodo parcheggio sul Lungotevere, ne approfittiamo per ricordare che a Roma nei giorni festivi il parcheggio è gratuito quasi ovunque, ci siamo incamminati verso Ponte Sisto.

Avete mai fatto una camminata sul Lungotevere in inverno? E’ come passeggiare in una favola. Tutto è rallentato, il fiume calmo sotto gli argini, le luci dei ponti si riflettono nell’acqua. Arrivi sul ponte, ti fermi, guardi bene, ed eccolo lì, in tutta la sua “santità” come diceva Antonello Venditti nella sua canzone: il “cuppolone” illuminato si erge sui tetti delle case e non puoi che restare imbambolato.

Poche persone passeggiano infreddolite, qualche venditore ambulante prova a proporti una rosa rinsecchita ed eccoci finalmente dall’altra parte del Tevere; prendiamo una stradina illuminata a festa, iniziamo a sentir parlare lingue diverse dalla nostra e capisci che siamo quasi arrivati.

Giriamo l’angolo ed ecco Campo de’ Fiori: non c’è la folla delle serate estive, ma i ristoranti sono aperti e sebbene sia la Notte di Natale, molte persone sono sedute ai tavolini che gustano una bella carbonara.

Continuiamo la nostra passeggiata, e dopo aver attraversato le stradine intricate del centro, eccoci arrivati: Piazza Navona non delude mai.

Quest’anno c’era una novità: a seguito degli attentati che ci sono stati nelle altre città europee, agli ingressi della Piazza ci sono delle transenne e gli agenti che fanno entrare le persone in modo “controllato”, senza affollamenti per farvi capire, anche se non è che il giorno di Natale ce ne fosse bisogno, la piazza è quasi vuota e quest’anno anche di bancarelle, il panorama è estremamente diverso rispetto agli anni passati dove si faceva fatica a camminare in alcuni giorni, se sia meglio o meno lo lasciamo giudicare a voi.

Entriamo nella Piazza e subito veniamo rapiti dall’odore di zucchero filato, la giostra con i cavalli che gira con i bimbi allegri che salutano i genitori, lo spettacolo dei burattini che strappa una risata.

Camminiamo tra i banchi, quest’anno davvero pochi a dire la verità: cibi tipici, norcino, caramelle, presepi, tiro a segno e altre bancarelle sono disseminate qua e là.

Passeggiamo fino all’altro lato della piazza, ci “selfiamo” sotto la Fontana dei Quattro Fiumi e via verso la seconda meta.

Usciamo da Piazza Navona e ci incamminiamo tra i vicoli adesso più affollati, tra l’odore di castagne che invade l’aria, alziamo lo sguardo e siamo già di fronte al Pantheon!

E’ incredibile come una semplice camminata per Roma si trasformi in un viaggio nel tempo: un momento fa ammiravamo le chiese e le fontane barocche di Piazza Navona e adesso siamo catapultati davanti le imponenti colonne corinzie del Pantheon!

Facciamo una piccola sosta “fotografica”: credo che le foto del Pantheon sulla nostra macchina fotografica siano un numero infinito, ma ogni volta è come se fosse la prima!

La luce, la magnificenza e la sacralità di questo posto ci catturano ogni volta.

Decidiamo di proseguire, in fondo, una volta arrivati qua, sarebbe un peccato non raggiungere Piazza Venezia no?!

Il freddo ormai non fa più effetto, la nostra andatura veloce ci ha scaldato, o forse siamo noi che corriamo per scaldarci!

Ecco che dopo qualche minuto arriviamo sul Corso, qualche passo oltre et voilà!

Il tanto citato, offeso, denigrato, coccolato e spelacchiato Albero di Natale della Città di Roma si erge (o almeno ci prova), ai piedi dell’Altare della Patria!

Piazza Venezia accoglie il suo albero come meglio può, il traffico è quasi nullo, ma guardando bene si scorge una piccola folla ai piedi del povero abete.

Ci avviciniamo, attraversiamo la strada e andiamo a salutare “Spelacchio” anche noi!

Ci accorgiamo cosi che la folla citata prima stava leggendo e appendendo bigliettini alla base del povero Spelacchio, battute e filastrocche scritte dal simpatico popolo Romano ci strappano una risata, ecco come un popolo grande come quello di Roma riesce a scherzare ed ironizzare con uno stile tutto suo. La famosa satira Romana che spinge ormai da tempo immemore statue e monumenti a “parlare” grazie a biglietti affissi ad essi.

Da vicino scopriamo che è davvero poco folto poverino, le palline dorate e le luci cercano di dargli un tono, tutto sommato fa un bell’effetto…se visto da lontano!

Video: https://youtu.be/j2m7Ngw1h_A


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